“MAZZATA” CONTRO L’ASSE FRATTURA-SBROCCA: ARRIVA MOZIONE REGIONALE DEI COMITATI CHE CHIEDE SOSPENSIONE ITER AMMINISTRATIVO E REFERENDUM SUL TUNNEL.

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Angelo Sbrocca, Antonello Barone e Paolo Di Laura Frattura

Il Comitato e il Coordinamento No Tunnel esprimono la loro profonda soddisfazione per la sottoscrizione della mozione relativa al progetto di “riqualificazione urbana” a Termoli da parte di ben 14 consiglieri regionali su 20.

Ringraziamo chi ha firmato, confermando in questo modo il senso civico e trasversale dell’iniziativa, che non ha alcun movente partitico né politico, e nasce unicamente dall’impegno civico del Comitato Referendario, diversamente da ciò che si legge oggi su alcuni organi di stampa.

Precisiamo inoltre che l’ordine dei nomi dei sottoscrittori è assolutamente casuale. E che un’adesione così ampia e diversificata ad una richiesta proveniente dalla cosiddetta “società civile” non si era mai verificata, nemmeno in epoche che pure hanno visto grande partecipazione popolare

La mozione, redatta in termini precisi e non modificabili, e fortemente voluta dal Comitato Referendario, verte principalmente su due punti: in primo luogo, l’impegno del Presidente della Giunta e dei Presidente del Consiglio ad attivare iniziative concrete per ottenere, secondo democrazia, l’adempimento della volontà popolare liberamente espressa sulla realizzazione del referendum, che continua ad essere impedito dall’amministrazione comunale.

In secondo luogo, l’invito al Presidente della Giunta a chiedere la sospensione dell’iter amministrativo delle opere in questione.

Il Comitato ha ritenuto, dunque, di chiamare direttamente in causa la Regione: passo ineludibile, sia perché essa è già coinvolta dal punto di vista burocratico e autorizzativo, sia perché, al di là del vasto movimento di opposizione al tunnel, la vicenda ha innegabilmente aperto una ferita profonda nel tessuto democratico di tutto il Molise.

Non si può infatti negare l’applicazione di norme collegialmente inserite in un regolamento comunale, a cui si appellano migliaia di cittadini, senza creare un pericolosissimo precedente di illegittimità e prepotenza; e ciò non va ad alterare solo il processo democratico del luogo dove si attua questo comportamento, ma si estende come precedente reale a tutto il territorio. Se parlassimo di una sentenza, diremmo che viene a costituire giurisprudenza: con tutti i rischi del caso.

E’ dunque per questo, oltre che per la volontà ferma di impedire questo affronto alla città, e lo snaturamento del suo paesaggio e dei suoi tratti distintivi, dei quali il piano di Sant’Antonio con la sua scarpata è ormai assurto a simbolo concreto e a tutti ben evidente, che queste 14 firme rappresentano un successo importante di partecipazione civica e politica: parlano in maniera trasversale, non si identificano con una parte unica del Consiglio Regionale, esprimono una richiesta di libera espressione della cittadinanza.

Sono dimostrazione di interazione costruttiva tra rappresentanti eletti dei cittadini e impegno dei movimenti espressi dai cittadini; quello che ogni giorno dovrebbe essere, in fondo, l’attività politica e amministrativa: discussione e realizzazione delle richieste e necessità degli elettori, se legittime e ragionevoli, da parte degli eletti.

Ci auguriamo che la mozione sia al più presto portata alla discussione del Consiglio, che se ne studino i contenuti e si prenda visione di tutti gli aspetti della vicenda; soprattutto che se ne parli serenamente e approfonditamente, al di là di ogni appartenenza partitica. Non sarà allora possibile non rendersi conto che la negazione del referendum previsto nel regolamento comunale è una odiosa violenza alla libertà di espressione dei cittadini di Termoli, alla quale occorre immediatamente porre termine.

Comitato e Coordinamento No Tunnel

TESTO DELLA MOZIONE

Mozione Consiglio Regionale Tunnel

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