LA PROPRIETA’ TRANSITIVA APPLICATA AL FINANZIAMENTO PUBBLICO DEL TUNNEL

tunnel

Progetto n. 1

Ricordate quella proprietà matematica in base alla quale se Mario è più alto di Luigi e Luigi è più alto di Renato, Mario è più alto anche di Renato e viceversa ed altri simili intrecci?

Un meccanismo simile è stato applicato al contributo di 5 milioni di euro, per la realizzazione del tunnel stradale tra il porto di Termoli ed il Litorale Nord, finanziato tramite il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2007/2013 (cioè soldi pubblici!).

La Giunta Regionale del Molise ha riconosciuto il contributo per la realizzazione del tunnel (determinazione GRM n. 712 del 30 dicembre 2014, integrata e rettificata dalla determinazione n. 76 del 17 febbraio 2015) – il cui scopo, a parere dall’Amministrazione comunale, sarebbe quello di migliorare la mobilità, veicolare e pedonale, nel centro di Termoli – sulla base di un progetto di fattibilità redatto direttamente dal Settore Lavori Pubblici del Comune.

Progetto n. 2

Però sorge un però: il costo complessivo dell’opera pubblica, secondo la stima dei tecnici comunali, ammonta ad 11.125.094 euro; tolti i 5 milioni di euro di finanziamento pubblico, restano poco più di 6 milioni di euro che dovrebbe sborsare il Comune.

Qui c’è il colpo di genio dell’Amministrazione comunale: “rimoduliamo” il progetto – si sono detti – aggiungendo alla realizzazione del tunnel quella di un parcheggio pubblico multipiano e facciamo realizzare l’opera rimodulata (tunnel più parcheggio) da un privato, con il sistema della finanza di progetto; così il Comune non tira fuori un centesimo ed il privato, oltre ad avvantaggiarsi del finanziamento pubblico di 5 milioni, recupera il suo investimento ottenendo dal Comune di Termoli la concessione trentennale per lo sfruttamento di tutti i posti auto temporanei a pagamento del centro di Termoli, sia quelli del nuovo parcheggio pubblico, sia quelli di superficie già esistenti.

Sembra la quadratura del cerchio.

La “rimodulazione” viene proposta alla Giunta Regionale del Molise, spiegando “che le due opere sono assolutamente complementari e sinergiche sotto l’aspetto tecnico, esecutivo e anche finanziario, potendosi trasferire a carico del capitale privato di progetto le risorse finanziarie integrative e necessarie per dare completo lo sviluppo modulare dell’intera opera [qui l’italiano è andato a farsi benedire – ndr] comprensiva di tunnel e parcheggio” (deliberazione della Giunta Comunale n. 196 del 27 luglio 2015).

Il costo complessivo del nuovo “Progetto integrato per una mobilità sostenibile” (adesso si chiama così) è stimato in 14.967.400 euro, di cui 5 milioni a carico del pubblico e circa 10 coperti dal privato.

Nell’arco di pochi giorni la Giunta Regionale del Molise approva la rimodulazione (determinazione GRM n. 417 del 3 agosto 2015), confermando l’attribuzione dei 5 milioni del FSC 2007/2013.

Che problema c’è? “Le due opere sono assolutamente complementari e sinergiche” e sono entrambe opere pubbliche.

Progetto n. 3

Il Comune di Termoli accetta il progetto preliminare di fattibilità della De Francesco Costruzioni s.a.s. (deliberazione della Giunta comunale n. 291 del 5 novembre 2015), per un valore complessivo di 19 milioni di euro, inclusivi dei “soliti” 5 milioni di fondi pubblici, e su questa base il 4 gennaio 2015 indice una gara aperta con scadenza 3 febbraio 2016, alla quale risponde una sola impresa, la De Francesco Costruzioni s.a.s.

Nel progetto messo a gara riscontriamo tre aspetti che stonano rispetto alla “rimodulazione” approvata dalla Giunta Regionale del Molise:

  1. il valore complessivo dell’opera è salito da circa 15 milioni di euro a 19;
  2. l’opera non contempla solo il tunnel ed il parcheggio temporaneo, ma a questi si sono aggiunti 85 box auto, 100 posti auto fissi, 3.900 mq di esercizi commerciali e magazzini (tra cui un supermercato di 800 mq), 1.500 mq di appartamenti, un ristorante ed un auditorium con 488 posti, tutte opere che non hanno alcun nesso con la “mobilità sostenibile”;
  3. è previsto che le opere aggiunte appena elencate siano di proprietà del costruttore, cioè private.

L’opera da pubblica è diventata pubblica e privata, le sue funzioni si sono ampliate oltre l’ambito “complementare e sinergico” della mobilità ed anche il suo costo è cresciuto.

Si tratta dunque di un’altra opera rispetto a quella approvata dalla Giunta Regionale del Molise ed ammessa al contributo pubblico di 5 milioni di euro, la cui attribuzione andava riesaminata.

Ma evidentemente per il sindaco avv. Sbrocca e per il presidente della regione arch. Frattura questi sono dettagli, minuzie, inezie, bazzecole, quisquilie, pinzillacchere.

Progetto n. 4

Il progetto definitivo, rimodulato ed ampliato come s’è detto, prosegue tranquillamente il suo iter amministrativo (aggiudicazione provvisoria della gara, valutazione dell’ARPA Molise), che per brevità ometto di trattare, ed approda alla conferenza di servizi decisoria, convocata dal Comune di Termoli il 26 luglio 2017.

Due parole sulla conferenza di servizi decisoria: si tratta di uno strumento obbligatorio per legge quando in un progetto pubblico sono coinvolte due o più amministrazioni, oltre a quella titolare del procedimento; il suo scopo è quello di armonizzare e velocizzare le decisioni delle amministrazioni interessate.

Ebbene, c’è una nuova sorpresa.

Il progetto portato in discussione è nuovamente cambiato in aspetti importanti:

  • l’altezza del tunnel (fulcro del finanziamento pubblico) – che nei progetti precedenti doveva essere di 7,40 m, ridotti a 5,50 m nel tratto dal porto a metà di via Aubry – è stata abbassata a 4,50 m;
  • non sono più previsti il ristorante e l’auditorium con 488 poltrone, ma al loro posto troviamo un teatro con 780 poltrone, più una saletta con 70 poltrone.

Riepilogo e conclusioni

Dal progetto n. 1 di un tunnel stradale, opera pubblica assistita dal finanziamento pubblico di 5 milioni di euro, siamo finiti al progetto n. 4 che contempla un tunnel stradale ridimensionato, un parcheggio pubblico a pagamento e tutta una serie di altre attività, tutte private e senza nesso alcuno con la mobilità, conservando però il finanziamento pubblico riconosciuto al progetto n. 1.

Il progetto n. 1 è stato finanziato, il progetto n. 2 contiene il n. 1, il progetto n. 3 contiene il n. 2, il progetto n. 4 contiene il n. 3, ergo: i 5 milioni di euro del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione devono “transitare” di progetto in progetto, come volevasi dimostrare.

 

PIGNOLISSIMO

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